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martedì 6 marzo 2012









DA UN TESTO DI EVA PIERRAKOS


LE FORZE DELL’AMORE, DELL’EROS E DEL SESSO

Stasera vorrei discutere di tre particolari forze universali: la forza dell’amore per come si manifesta tra i sessi, la forza erotica e la forza sessuale. Si tratta di tre principi, o forze distinte che si manifestano in modo diverso di piano in piano, dal più alto al più basso.
L’umanità ha sempre fatto confusione tra questi tre principi. Di fatto, spesso si ignora che queste tre forze sono distinte ed esistono separatamente, né si conoscono le differenze reciproche. C’è così tanta confusione che sarà molto utile per i miei amici, sapere come stanno le cose in realtà.
La forza erotica è una delle più potenti forze esistenti è ha un’energia e un impatto tremendi. La sua funzione è di servire da ponte tra il sesso e l’amore, ma raramente è così. Una persona molto evoluta (spiritualmente matura – ndt), riesce a passare dall’esperienza erotica, che in se stessa è di breve durata, allo stato permanente del vero amore (il vero amore non può cessare – ndt). Tuttavia, il pur grande impatto della forza erotica è in grado di portare l’individuo solo fino ad un certo punto, e non oltre. Esso è destinato a dissolversi se la personalità non impara tutte le qualità e i requisiti necessari per amare veramente.
Solo quando si è imparato ad amare, la scintilla della forza erotica rimane viva, mentre da sola, senza l’amore, è destinata ad estinguersi. Questo, naturalmente, è il problema del matrimonio.
Poiché la maggior parte delle persone sono incapaci di amare veramente, sono anche incapaci di realizzare il matrimonio ideale (un matrimonio felice – ndt).
L’eros sembra, per molti versi, simile all’amore. Genera impulsi che altrimenti un essere umano non avrebbe: impulsi di altruismo ed affetto, che diversamente l’entità non sarebbe capace di provare. Ecco perché l’eros è così spesso confuso con l’amore. Ma l’eros è altrettanto spesso confuso con la sessualità, che, come l’eros, si manifesta come una forza impetuosa.
Ora, amici miei, vorrei mostrarvi qual’è il significato spirituale e lo scopo della forza erotica, particolarmente per quanto riguarda gli esseri umani. Senza l’eros, molte persone non potrebbero mai provare il sentimento di grande bellezza che è contenuto nel vero amore. Non ne farebbero mai esperienza (gusterebbero mai il sapore – ndt) e la forte aspirazione all’amore rimarrebbe sommersa nelle loro anime. La paura dell’amore rimarrebbe più forte del desiderio di amare.
L’eros è la cosa più vicina all’amore che l’individuo poco evoluto possa sperimentare. L’eros spinge l’anima a superare la sua pigrizia, ad uscire dalla mera mediocrità e dall’inerzia. Fa agire l’anima, la fa andare oltre se stessa. Quando questa forza viene percepita, anche le persone meno evolute divengono capaci di andare oltre i propri confini. Anche un criminale può provare temporaneamente sentimenti, almeno verso una persona, una tenerezza che non aveva mai provato prima. La persona più egoista avrà impulsi altruistici, almeno fintanto che dura l’eros. Le persone pigre usciranno dalla loro inerzia. L’individuo legato alla routine, senza sforzo se ne libera. La forza erotica innalzerà una persona stimolandola ad uscire dalla separazione, sia pure per un tempo limitato. L’eros fa pregustare all’anima il senso dell’unità e insegna alla psiche dominata dalla paura, a desiderarla. Un volta sperimentato l’eros, l’anima proverà meno soddisfazione nella pseudo-sicurezza della separazione. Persino un individuo del tutto egoista può essere capace, durante l’esperienza dell’eros, di fare un sacrificio. Così vedete, amici miei, l’eros fa in modo che le persone facciano cose che con altri mezzi non sono inclini a fare; cose che sono molto vicine all’amore. E’ dunque evidente il motivo per cui l’eros viene così spesso confuso con l’amore.
Ma allora, in che cosa differisce l’eros dall’amore? L’amore è uno stato permanente dell’anima. L’amore può esistere solo se ne sono state create le basi mediante un processo di sviluppo e purificazione. L’amore non può, come l’eros, andare e venire (l’amore è sempre un karma positivo; l’esperienza dell’eros può invece accadere come evento primo di una catena causa-effetto; in questo caso è esperienza, ma non karma – ndt). L’eros colpisce con forza improvvisa, spesso prendendo di sorpresa la persona, che talvolta è persino riluttante a farne esperienza. Solo se l’anima è preparata ad amare e ha costruito le basi per l’amore, l’eros può essere un ponte che porta all’amore tra un uomo e una donna. Dunque vedete quanto sia importante la forza dell’eros. Molti esseri umani, se non fossero colpiti dalla forza erotica e con questo non venissero gettati fuori dalla loro routine, non sarebbero mai pronti a ricercare e ad abbattere le proprie pareti di separazione. L’esperienza erotica rappresenta per l’anima un seme che le fa desiderare l’unità, che è la meta ultima del Piano di Salvezza. Fintanto che l’anima rimane separata, sarà destinata alla solitudine e all’infelicità. L’esperienza erotica mette in grado l’individuo di aspirare all’unione almeno con un altro essere umano. Negli alti piani spirituali, l’unione esiste tra tutti gli esseri – e dunque con Dio (Dio è il Tutto-Uno-Assoluto, la sintesi-fusione-trascendenza di tutto quanto esiste – ndt). Nella sfera terrestre, la forza erotica è un’energia che spinge all’unità, indipendentemente dal fatto che ne venga compreso o meno il reale significato.

E questo rimane vero anche quando dell’eros viene fatto cattivo uso, quando diventa un‘esperienza fine a se stessa, fino a che dura, e non per cercare l’amore. E quando avviene questo, esso si esaurisce, anche se i suoi effetti permangono nell’anima.
L’eros colpisce le persone improvvisamente, in certi periodi della loro vita, anche quando temono il rischio, in realtà illusorio, di avventurarsi oltre i confini della separazione. Le persone che temono le loro emozioni e la vita in sé, spesso faranno di tutto per evitare, inconsapevolmente e per ignoranza, la grande esperienza dell’unità. Sebbene questa paura esista in molti esseri umani, in effetti molto pochi sono quelli che non abbiano provato una qualche apertura nell’anima, quando sono stati toccati dall’eros.
Per l’anima dominata dalla paura che resiste, questa è un’esperienza molto utile, anche se può essere fonte di dolore e delusione, a causa di altri fattori psicologici. Inoltre, ci sono anche molte persone particolarmente emotive che anche se soffrono di altre paure, non temono questa particolare esperienza.
In effetti, la bellezza dell’eros costituisce per loro una grande tentazione e perciò ne vanno continuamente alla ricerca, e passano da una relazione all’altra, emotivamente immaturi per comprendere il profondo significato dell’Eros. Non sono disposti ad amare veramente, e usano la forza erotica solo per il loro piacere personale, e quando questa si esaurisce, cercano altrove. Si tratta di un abuso che non può continuare senza conseguenze negative. Una tale personalità dovrà prima o poi fare ammenda – anche se l’abuso è stato fatto per ignoranza. Allo stesso modo, la persona eccessivamente timorosa dovrà correggere questo suo tentativo di ingannare la vita che cerca di attuare evitando l’eros, che rappresenta per l’anima un rimedio indispensabile, se usato correttamente. La maggior parte degli individui di questa categoria ha nell’anima un punto debole dove l’eros può far breccia.
Ci sono anche individui che hanno costruito intorno alle loro anime un muro di paura e di orgoglio così rigido da impedire questa esperienza vitale, compromettendo il normale procedere della loro evoluzione. Questa paura può avere origine da un’esperienza traumatica legata all’eros avuta in una vita precedente, o forse l’anima ne ha abusato troppo, senza cercare di coltivare l’amore. In entrambi i casi, la persona potrebbe aver scelto di fare più attenzione. Se questa decisione è troppo rigida, ne risulta l’estremo opposto. Nella successiva incarnazione le circostanze vitali saranno scelte in maniera tale che ne risulti un maggiore equilibrio, privo di estremi. Ciò vale per tutti gli aspetti della personalità nelle incarnazioni future. Allo scopo di avvicinarsi a questa armonia il più possibile, deve essere raggiunto il giusto equilibrio tra ragione, emozione e volontà (vedi ‘Lezione n° 43 – I tre tipi fondamentali di personalità’ – ndt).
L’esperienza erotica spesso si mescola con il desiderio sessuale, ma non è detto che debba essere sempre  così. Queste tre forze – amore, eros e sesso – a volte si manifestano separatamente, mentre altre volte si presentano a coppia, per esempio eros e sesso, o eros e amore, se l’anima è già capace di amare, oppure sesso e una parvenza di amore. Solo nel caso ideale le tre forse sono tutte e tre presenti e armoniosamente bilanciate. Il sesso è la forza creativa ad ogni livello di esistenza. Nelle sfere più alte, è la stessa forza sessuale a creare la vita spirituale, le idee, i concetti e principi spirituali. Nei piani inferiori, la forza sessuale pura e non spiritualizzata crea la vita che corrisponde alla particolare sfera; cioè l’involucro esterno o veicolo (o corpo – ndt) per l’entità destinata a vivere in quella sfera.
La forza sessuale, presa singolarmente, è completamente egoista. Il sesso senza eros e senza amore è considerato animalesco. Il sesso allo stato puro esiste in tutte le creature viventi: animali, piante e minerali (le più elementari forme di vita sono i minerali; il minerale che cristallizza invia all’anima gruppo dello specifico tipo di cristallo le più elementari sensazioni – ndt). L’eros inizia ad esistere con lo stadio di evoluzione in cui l’anima si incarna come essere umano. E l’amore allo stato puro lo si trova nei regni spirituali più elevati. Questo non significa che negli esseri di maggiore evoluzione eros e sesso non esistano più, ma solo che le tre forze si mescolano in maniera armoniosa, si raffinano e diventano sempre meno egoistiche. E nemmeno intendo che un essere umano non debba aspirare a questa armoniosa unificazione.
In rari casi esiste per un tempo limitato solo l’eros, senza sesso e amore. E’ quello che generalmente viene chiamato ‘amore platonico.’ Ma in una persona normale, presto o tardi eros e sesso si uniranno. La forza sessuale, invece di essere soppressa, viene utilizzata dalla forza erotica ed entrambe fluiscono in una corrente unica. Quanto più le tre forze rimangono separate, tanto minore è lo stato di salute della personalità (inquinata dai moventi del sé inferiore – ndt).
Un’altra combinazione frequente, particolarmente in relazioni che si protraggono da lungo tempo, è la coesistenza di vero amore e sesso, ma senza eros. Sebbene l’amore non possa considerarsi perfetto a meno che non si mescolino tutte e tre le forze, in questo caso c’è un certo affetto, amicizia, tenerezza, mutuo rispetto e una relazione sessuale che è solo sessuale ma senza la scintilla erotica, estinta qualche tempo prima.
Quando manca l’eros, la relazione sessuale alla fine ne risente. E proprio questo è il problema della maggior parte dei matrimoni, amici miei. È difficile trovare un essere umano che sappia come mantenere viva la scintilla dell’eros nella relazione, quando comincia mano a mano a spegnersi a causa dell’abitudine e della familiarità. Probabilmente non inquadravate il problema nei termini delle tre forze, eppure sapete e intuite che nel vostro matrimonio muore qualcosa ; questo qualcosa è proprio l’eros. Vi ritrovate in un circolo vizioso e finite col pensare che il matrimonio è un progetto senza speranza. No, amici miei, non lo è, anche se ancora non riuscite a creare un’unione ideale.
Nella relazione d’amore ideale tra due persone tutte e tre le forze devono essere presenti.
Con l’amore non sembra che vi troviate in particolari difficoltà, visto che in genere non vi sposate se non avete in linea di principio, la volontà di amare. A questo punto non discuterò il caso limite in cui questo non si verifica. Voglio trattare della relazione dove, malgrado la scelta sia matura, il rapporto, con il tempo e l’abitudine, si esaurisce, perché l’eros misteriosamente si spegne. Per il sesso vale esattamente la stessa cosa. La forza sessuale è presente nella maggior parte degli esseri umani sani e comincia a diminuire – particolarmente nelle donne – solo quando l’eros svanisce. In questo caso a volte cominciate a cercare  altrove, perché senza l’eros la relazione sessuale finirà per risentirne.
Come riuscire a mantenere l’eros sempre vivo? Questo è il grande quesito, miei cari fratelli. L’eros rimane vivo solo se è usato come ponte per raggiungere il vero amore, nel senso più alto del termine. Come si realizza questo?
Guardiamo innanzitutto all’elemento principale della forza erotica. Quando la analizzate, scoprirete che questo elemento è l’avventura, il desiderio di conoscere l’anima del partner. Questo desiderio esiste in ogni spirito creato. Questa inerente forza vitale fa infine superare all’entità il suo stato di separazione. L’eros rafforza la curiosità di conoscere un altro essere. Fintanto che c’è qualcosa di nuovo da scoprire nell’altra anima e da rivelare nella vostra, l’eros continuerà a vivere. Nel momento che credete di aver scoperto tutto quello che c’è da scoprire, e di aver rivelato tutto ciò che c’è da rivelare, l’eros muore. Per quanto riguarda l’eros, non si tratta né più né meno che di questo. Il vostro grande errore è quello di credere che ci sia un limite alla capacità dell’anima, alla vostra o a quella degli altri, di rivelarsi. Nel momento in cui raggiungete un certo punto di reciproca conoscenza, in genere abbastanza superficiale, avete l’impressione che non ci sia più nulla da rivelare, e vivete placidamente, rinunciano ad ulteriori scoperte.
L’enorme impatto dell’eros vi ha portati fino a questo punto. Ma dopo questo punto, è la vostra deliberata volontà che deve indurvi a ricercare nelle profondità illimitate dell’altra persona e a rivelarvi e condividere la vostra stessa ricerca interiore, e che determina se avete usato l’eros come ponte per l’amore. Questo, a sua volta, è sempre determinato dalla vostra disponibilità ad imparare ad amare. Solo in questo modo manterrete la scintilla dell’eros nel vostro amore. Solo in questo modo continuerete a scoprire l’altro e a lasciarvi scoprire. Non esistono limiti a questa scoperte, poiché l’anima è eterna e senza limiti: un’intera vita non basterebbe per conoscerla. Non ci sarà mai il momento in cui potete dire di conoscere interamente l’altra anima, e nemmeno di esserne interamente conosciuti. L’anima è viva, e tutto ciò che è vivo non è mai statico. Ha sempre la capacità di rivelare ulteriori e più profondi livelli che già esistono (perché la realtà è in essere, non in divenire – ndt). L’anima è anche in costante cambiamento e movimento, come, per sua natura, avviene per tutto ciò che è spirituale. Lo spirito significa vita, e la vita è cambiamento. Poiché l’anima è spirito, essa non può mai essere conosciuta completamente. Se le persone fossero sagge, si renderebbero conto di questo e farebbero del matrimonio quel viaggio meraviglioso e avventuroso che dovrebbe essere, un viaggio che offre continuamente nuove prospettive, invece di accontentarsi di arrivare fino a dove l’eros può trasportarli. Voi dovreste usare questo trasporto iniziale dell’eros e poi continuare a procedere usando le vostre forze e la vostra volontà. In questo modo, l’eros può diventare vero amore all’interno del matrimonio.
L’idea spirituale del matrimonio è mettere l’anima in condizione di svelarsi, di cercare e di scoprire sempre nuovi aspetti dell’altra anima. Quanto più questo avviene, tanto più il matrimonio sarà felice, avrà radici stabili e sicure e tanto minore sarà il rischio che si esaurisca. A quel punto il matrimonio risponderà allo scopo spirituale per cui esiste.
In pratica, tuttavia, raramente il matrimonio è così. Si raggiunge un certo stato di familiarità e di consuetudine e si pensa di conoscere l’altro e non vi sovviene nemmeno l’idea che il partner non vi conosce completamente, può conoscere di voi solo certi aspetti, ma è tutto qui. La ricerca dell’altro essere, come pure per la scoperta di se stessi, richiede lavoro interiore e continua attenzione. Ma poiché le persone tendono molto spesso verso l’inerzia interiore, mentre usano l’iperattività esteriore come compensazione, finiscono per sentirsi irrequiete, attribuendo questa irrequietezza al fatto di conoscersi l’un l’altro completamente. E’ questa è la trappola. Nel peggiore dei casi, è l’inizio della fine, nel migliore è l’inizio di un tormentoso ed insoddisfacente compromesso. A questo punto la relazione si inaridisce. Non è più viva, anche se può avere alcuni aspetti molto piacevoli. L’abitudine è una forte tentazione, attirando l’individuo verso la pigrizia e l’inerzia, con la prospettiva di non doversi più impegnare nel lavoro esteriore ed interiore.
Quando due persone realizzano una relazione solo apparentemente soddisfacente, con il passare degli anni possono avvenire due cose. La prima è che uno o entrambi i partner diventino palesemente e consapevolmente insoddisfatti. L’anima infatti desidera progredire, scoprire ed essere scoperta, in modo tale da annullare la separazione, indipendentemente da quanto l’altra parte della personalità tema l’unione e preferisca l’inerzia. Questa insoddisfazione è sia conscia – quantunque in molti casi se ne ignori la ragione reale – o inconscia. In entrambi i casi, l’insoddisfazione diventa più forte della tentazione rappresentata dall’inerzia e dall’indolenza. A quel punto il matrimonio giunge alla fine e uno o entrambi i partner si illude che con un nuovo compagno le cose saranno diverse, in particolare se l’eros ha colpito di nuovo. Fintanto che questo principio non è compreso, una persona può passare da un partner all’altro, alimentando i suoi sentimenti solo fino a che è attivo l’eros.
La seconda possibilità è che la tentazione della pace, pur apparente, sia più forte. Allora i partner possono rimanere insieme e possono certamente avere in comune esperienze costruttive, ma un profondo senso di insoddisfazione serpeggerà sempre nelle loro anime. Poiché gli uomini sono per natura più attivi e avventurosi, essi tendono ad essere poligami e sono attratti dall’infedeltà più delle donne. E dunque potete anche capire quale sia la ragione dell’inclinazione dell’uomo al tradimento. Le donne tendono generalmente ad una maggiore passività e sono perciò meglio predisposte al compromesso. Ecco perché tendono ad essere monogame. Naturalmente, non mancano eccezioni in entrambi i sessi. Una tale infedeltà è spesso egualmente un problema sia per chi l’agisce che per chi la “subisce’. Nessuno dei due partner riesce a capire cosa succede e la persona infedele può soffrire esattamente quanto il partner tradito.
Se prevale il compromesso, entrambi i partner stagnano, almeno in questo aspetto fondamentale dello sviluppo dell’anima. Essi trovano rifugio nella consueta comodità della loro relazione e possono perfino pretendere di essere felici, e questo per certi versi, può anche essere vero.
Il vantaggio costituito dall’amicizia, dalla reciproca compagnia, dal mutuo rispetto e da una piacevole e tranquilla vita in comune, bilanciano l’irrequietezza dell’anima, e i partner possono essere disciplinati al punto da rimanere fedeli l’uno all’altra. Eppure manca loro un elemento del rapporto: il reciproco rivelarsi da anima ad anima.
Solo quando due persone lo fanno, possono purificarsi insieme e perciò aiutarsi l’un l’altra. Due anime evolute, che hanno nell’inconscio il concetto di purificazione, sebbene possano ignorare l’esatta sequenza di questi insegnamenti, possono ancora appagarsi l’un l’altra svelandosi reciprocamente e indagando le profondità delle loro anime. Così facendo emergerà nella mente conscia ciò che ogni anima possiede, e avrà luogo la purificazione, in questo modo la scintilla vitale dell’eros sarà mantenuta viva, impedendo che la relazione ristagni e finisca in un vicolo cieco. Per voi che siete su questo sentiero, e che seguite i vari passi di questi insegnamenti, sarà più facile superare le insidie e i pericoli della relazione matrimoniale e porre rimedio ai danni che eventualmente si sono già verificati.
In questo modo, miei cari amici, non solo manterrete vivo l’eros, con la sua vibrante forza vitale, ma lo trasformerete anche in amore vero. Solo quando eros e amore si fondono, potete scoprire nel vostro partner nuovi livelli dell’essere che ancora non avevate percepito. E anche voi vi purificherete mettendo da parte il vostro orgoglio e svelandovi come realmente siete. La vostra relazione sarà sempre nuova, indipendentemente da quanto già pensiate di conoscervi l’un l’altra. Tutte le maschere devono cadere, non solo quelle superficiali, ma anche la più profonda, della quale potete addirittura non essere consapevoli. A quel punto il vostro amore rimarrà vivo. Non sarà mai statico, non stagnerà mai. Non dovrete mai cercare altrove. C’è così tanto da vedere e scoprire nel mondo di quest’anima che avete scelto, e che continuate a rispettare, anche quando la scintilla di eros che vi fece unire, pare essersi spenta. Non dovrete mai temere di perdere l’amore del vostro amato; questa paura sarà giustificata solo se vi rifiutate di correre il rischio di svelarvi l’uno all’altra. Questo, amici miei, è il matrimonio nel suo vero senso e il solo modo per divenire la fonte di gioia che dovrebbe essere (la gloria, nel linguaggio tradizionale, significa gioia piena e totale, da non confondere con la gloria terrena! – ndt).
Tutti voi dovreste riflettere sulla vostra paura di lasciare le quattro pareti entro cui vi siete isolati. Alcuni dei miei amici sono inconsapevoli del fatto che rimanere isolati è un desiderio (una scelta – ndt) quasi conscio. Molti di voi desiderano sposarsi sia perché una parte di voi veramente lo vuole, sia perché non volete rimanere da soli. Per spiegare il profondo bisogno della vostra anima, potete addurre motivazioni molto superficiali e vacue. Ma a parte questo desiderio insoddisfatto (di una relazione – ndt) e i motivi superficiali ed egoistici, esiste in voi anche un rifiuto di rischiare il viaggio e l’avventura di rivelare voi stessi. Una parte importante della vostra vita rimane ancora da compiere, se non in questa, in una vita futura.
Se siete soli, con questa conoscenza e verità, potete porre rimedio al male che avete fatto alla vostra stessa anima, coltivando nel vostro inconscio dei malintesi.
Potete scoprire la vostra paura di intraprendere la grande avventura di condividere la vita con un’altra persona, il che potrebbe spiegare perché siete soli.

Se comprendete questo processo, esso vi sarà utile, e prima o poi anche le vostre emozioni cambieranno in modo da trasformare anche la vostra vita. Questo dipende da voi. Chi non è disposto qui a correre dei rischi non può aver successo nella più grande avventura che l’umanità conosca – il matrimonio.
Solo quando andate incontro all’amore, alla vita e all’altro con questa disponibilità, sarete capaci di fare il più grande dono alla persona che amate, vale a dire il vostro vero sé. E a quel punto inevitabilmente ricevere lo stesso dono dalla persona che amate. Ma per fare questo, è necessaria una certa maturità emotiva e spirituale. Se questa maturità è presente, sceglierete intuitivamente il partner giusto, una persona che ha, nell’essenza, la stessa maturità e disponibilità ad intraprendere questo viaggio. La scelta di un partner che non ha questa disponibilità deriva dal fatto che voi, inconsciamente, avete paura di un tale viaggio. Magneticamente attraete persone e situazioni che corrispondono ai vostri desideri e alle vostre paure inconsce. Questo lo sapete già.
L’umanità, nel complesso, è molto lontana da questo ideale (la comunicazione è del 1959; attualmente – 2008 – l’umanità ha fatto grandi passi avanti ed avanza sempre più verso quelle mete evolutive che, senza dubbio, otterrà – ndt), ma questo non cambia l’idea o l’ideale. Nel frattempo dovete imparare a trarne il meglio che potete, tenendo presente l’ideale stesso. E voi che siete così fortunati (ma anche la ‘fortuna’ risponde ad una legge di giustizia ed amore, e di scelta personale – ndt) da essere su questo sentiero, potete imparare molto in qualsiasi situazione vi trovate, se non altro per capire perché non riuscite a realizzare quella felicità che pure desiderate profondamente. Riuscire a fare questo è già un grande passo avanti e vi metterà in condizione, in questa vita o in quelle future, di giungere più vicini alla realizzazione di questo ideale.
Qualunque sia la vostra situazione, sia che abbiate un partner o meno, cercate nel vostro cuore e lì troverete la risposta al vostro conflitto. La risposta deve venire dal di dentro, e molto probabilmente sarà collegata alla vostra paura, alla mancanza di volontà e al rifiuto di riconoscere come stanno veramente le cose. Mettetevi alla ricerca e troverete le risposte. Comprendete che lo scopo di Dio nella relazione d’amore è la completa, reciproca apertura delle anime, e non solo una rivelazione parziale.
La rivelazione fisica è facile per molti. Entro certi limiti condividete le emozioni – almeno fino a dove vi porta l’eros. Ma a quel punto chiudete la porta, ed è il momento in cui cominciano i problemi.
Molti non sono disposti a svelare nulla, e preferiscono rimanere soli e distanti.
Non sperimenteranno l’esperienza di svelare se stessi e di trovare l’anima dell’altra persona. Cercano di evitarlo in tutti i modi possibili. 
Miei cari fratelli, ancora una volta dico: comprendete quanto sia importante nella vostra sfera il principio dell’eros. Esso è un aiuto (offerto dalla natura – ndt) per coloro che altrimenti non sarebbero disposti ad affrontare l’esperienza dell’amore. E’ quello che chiamate ‘innamorarsi,’ o ‘avventura sentimentale’, questo è l’eros, grazie al quale l’individuo ha un’idea di come potrebbe essere l’amore ideale. Come ho detto prima, molti usano questo sentimento di felicità irresponsabilmente ed egoisticamente, non riuscendo mai a trasformarlo in vero amore. Il vero amore richiede dalle persone molto di più, spiritualmente parlando. Se queste non onorano la sua richiesta, impediranno all’anima di raggiungere la meta. Gli estremi sono sempre sbagliati a livello sentimentale, sia quello di andare a caccia della preda, che quello in cui nemmeno la potente forza dell’eros riesce a penetrare una porta resa inaccessibile. Ma per la maggior parte, quando la porta non è così ermeticamente chiusa, in certe fasi della vostra vita l’eros può sorprendervi. Se a quel punto saprete usare l’eros come ponte verso l’amore, dipende tutto da voi. Dipende dalla vostra evoluzione, dalla vostra disponibilità, dal vostro coraggio, dall’umiltà e abilità di rivelarvi per come veramente siete.

C’è qualche domanda in relazione a questo argomento, miei cari amici?
DOMANDA: Sì. E’ così difficile per una donna parlare con un uomo. Gli uomini non rispondono quando si tenta di comunicare, quando si tocca il livello emotivo. Questo rende la cosa molto difficile.
RISPOSTA: Qui c’è un errore madornale, mia cara. Ma innanzitutto stabiliamo un fatto che deve essere ben chiaro. La donna è per natura più incline all’aspetto emotivo. L’uomo è per natura più incline all’aspetto spirituale o, ad un livello più basso, all’aspetto intellettuale. Con questo non voglio dire che l’uomo deve necessariamente essere quello che voi definite un intellettuale. Significa solo che generalmente le facoltà analitiche sono prevalenti negli uomini. A causa di ciò, rivelare le proprie emozioni è per un uomo molto difficile (anche la psicologia conferma che le donne tendono all’iperemotività, mentre gli uomini alla dissociazione emotiva – ndt). In questo la donna lo può aiutare. L’uomo aiuterà la donna in altri modi. L’errore che fate è di pensare che la rivelazione e l’incontro di anime avviene con la conversazione. Questo può costituire un sostegno temporaneo, può esserne un aspetto, o può essere semplicemente uno strumento, un mezzo per esprimere certi altri aspetti. Ma è tutto qui. Non è col parlare che ci si può rivelare vicendevolmente, sebbene anche questo ne possa essere parte integrante. E’ nell’esprimere l’essere (il sentire – ndt) che si crea questo atteggiamento di base. E’ la donna che è più forte dal punto di vista emotivo. Lei ha generalmente più coraggio di affrontare il rivelarsi delle anime ed è più capace di toccare il nucleo più profondo del desiderio che risiede anche nell’uomo. Se sa usare la sua intuizione e raggiungere il suo compagno in questo punto, egli, se è maturo, risponderà. Non può che rispondere. E non è così importante se risponde occasionalmente, mediante una discussione o meno. Non si tratta di stabilire se una discussione verbale serva a raggiungere l’altra anima. Certamente, parlare ne fa parte, insieme a tutte le altre possibilità. Ma la capacità di parlare delle cose non è il fattore determinante. Prima di tutto deve essere creata la base interiore. A quel punto sarete abbastanza flessibili da usare tutte le facoltà che Dio vi ha dato. Scoprire ed incontrare l’altra anima significa entrare nello stato dell’essere interiore, le azioni esterne ne costituiscono solo la banale conseguenza, un semplice dettaglio che fa parte della manifestazione esteriore. E’ chiaro questo?
DOMANDA: Sì, è chiaro. E penso che sia meraviglioso. In altre parole è compito della donna scoprire l’altra anima?
RISPOSTA: Può spesso succedere che sia più facile per la donna fare i primi passi dopo che l’eros ha perso l’impulso iniziale. Entrambi i partner devono essere fondamentalmente disposti a condividere insieme questo viaggio. Come ho detto prima, la donna trova in genere più facile rivelarsi, esternare le sue emozioni. La donna matura seriamente intenzionata ad intraprendere l’avventura del vero matrimonio, avrà il maturo e sano istinto di trovare il giusto partner. Lo stesso vale per l’uomo, naturalmente.
Una volta che questa volontà esiste in entrambi, non è importante chi abbia maggiore iniziativa. Non fa alcuna differenza chi comincia. Spesso può essere la donna, ma a volte può anche essere l’uomo. Chiunque cominci, giungerà il momento in cui l’altro partner guiderà e aiuterà a sua volta. Una relazione viva, sana e flessibile, deve avere fasi alternanti e mutevoli. In ogni momento, chiunque sia più forte, il leader, sosterrà la liberazione dell’altro partner. Perché questo svelamento dell’anima rappresenta una liberazione – liberare l’altra anima dalla prigione dell’isolamento e liberare l’essere interiore. Questa prigione può persino sembrare comoda se è molto tempo che ci si vive e ci si è ristagnati. L’individuo non deve attendere l’iniziativa del partner. Inizierà chi è più maturo e coraggioso in quel momento, e questo farà sì che l’altro maturi a sua volta, potendolo persino superare. In questo modo chi aiuta sarà l’aiutato, chi libera sarà liberato.

DOMANDA: Quando parli dell’aprirsi di un’anima ad un’altra, intendi dire che questo è lo stesso processo, ad un livello superiore, quando l’anima si rivela a Dio?
RISPOSTA: E’ la stessa cosa. Ma prima che possiate veramente aprirvi a Dio, dovete imparare a rivelarvi ad un altro essere umano. Di fatto, quando fate questo, vi rivelate anche a Dio. Molte persone vogliono iniziare ad aprirsi direttamente a Dio. Ma in effetti, nella profondità del loro cuore, una tale rivelazione è solo uno stratagemma, in quanto è un modo astratto e remoto.
Nessun altro può vedere questa loro apertura, e in tal modo rimangono soli. Non fanno una cosa che appare loro rischiosa, che richiede così tanta umiltà e che dunque minaccia di essere umiliante. Rivelando voi stessi ad un altro essere umano voi fate molto di più che non rivelarvi a Dio, che, vada come vada, vi conosce già, e dunque non ha bisogno della vostra rivelazione. Quando andate incontro all’altra anima, voi obbedite al vostro destino. Quando trovate un’altra anima, è un’altra particella di Dio che scoprite, quando rivelate la vostra anima è una particella di Dio che rivelate, e date qualcosa di divino ad un’altra persona. Quando l’eros vi prende, vi innalza abbastanza in alto da farvi sentire e conoscere quella parte di voi che desidera così tanto questa esperienza, e che cosa veramente è il vostro sé superiore, che non vuole altro che rivelarsi. Senza l’eros, avvertite solamente gli indolenti strati esteriori.
Quando l’eros si avvicina, non evitatelo. Se comprendete il suo significato spirituale, saprete usarlo saggiamente. Allora Dio potrà guidarvi e mettervi nelle condizioni migliori per aiutare un altro essere e voi stessi sulla strada del vero amore, di cui la purificazione è un aspetto fondamentale. Sebbene in modo diverso da come avviene in questo sentiero, impegnarvi in una profonda relazione vi condurrà allo stesso tipo di purificazione.
DOMANDA: È possibile che un’anima sia talmente ricca da potersi rivelare contemporaneamente a più anime?
RISPOSTA: Caro amico, fai questa domanda per scherzo?
DOMANDA: No, sto domandando se la poligamia rientra nello schema della legge spirituale.
RISPOSTA: No, certamente no. E quando qualcuno pensa che la cosa possa rientrare entro lo schema dell’evoluzione spirituale, lo fa come stratagemma. In realtà sta cercando il partner giusto. La persona è troppo immatura per riuscire a trovare il giusto partner, o lo ha già, ma si fa trasportare altrove dall’energia dell’eros, senza voler mai innalzare quest’ultimo a livello del vero amore, che richiede sforzo e lavoro per oltrepassare la porta di cui ho parlato prima.
In casi come questi, la persona avventurosa è alla continua ricerca, per scoprire aspetti diversi di diverse persone, rivelando se stessa solo e sempre fino ad un certo punto e non oltre, o probabilmente rivela ogni volta (ad ogni nuovo partner – ndt) un altro aspetto della sua personalità, ma quando si avvicina al nucleo, la porta rimane chiusa (non riesce ad andare oltre – ndt). Allora l’eros svanisce e si inizia una nuova ricerca. Ogni volta è una delusione che può essere compresa solo alla luce di queste verità.
Anche l’istinto sessuale fa parte di questa grande avventura, ma se la relazione non è mantenuta ai livelli che qui ho descritto, la soddisfazione sessuale comincia a risentirne. E’, infatti, inevitabilmente di breve durata. Non c’è ricchezza nello svelare se stessi a molti partner, sia che rivelate ai nuovi partner sempre gli stessi aspetti, oppure, come ho detto, ne mostrate di nuovi. Più numerosi sono i partner con cui cercate di intrattenervi, e meno darete ad ognuno. Questo è inevitabile, né può essere in altro modo.

DOMANDA: Certe persone credono di poter reprimere la sessualità e l’eros e il bisogno di un partner, e vivere completamente per l’amore verso l’umanità. Credi che sia possibile che un uomo e una donna rinuncino a questa parte della loro vita?
RISPOSTA: E’ possibile, ma sicuramente non è né sano, né onesto. Forse c’è una persona su dieci milioni che può effettivamente avere un simile compito. Questo può essere possibile. Può rientrare nel karma di una particolare persona che è già molto evoluta, che ha già avuto la piena esperienza della relazione di coppia e che si incarna per una specifica missione. Ci possono anche essere debiti karmici che devono essere estinti. Nella maggior parte dei casi – e qui posso generalizzare con cognizione di causa – evitare una relazione non è sano, e si tratta di una fuga. Il vero motivo è la paura di amare, la paura delle esperienze della vita anche se la pavida rinuncia è razionalizzata come sacrificio. A tutti coloro che dovessero presentarmi un tale problema, direi: esaminate voi stessi. Andate più in là degli strati superficiali dei ragionamenti della vostra coscienza, e delle spiegazioni che date di solito al vostro atteggiamento. Cercate di scoprire se temete l’amore e la delusione. Non è più comodo vivere solo per se stessi e non avere difficoltà? Non è forse questo quello che pensate nel profondo di voi stessi, ciò che volete nascondere sotto altre ragioni? Il grandioso lavoro umanitario che volete compiere può avere anche come base una valida causa, ma pensate veramente che l’una cosa escluda l’altra? Non vi pare che potreste svolgere al meglio il grande compito che vi siete assunti se imparaste anche l’amore a livello personale?
Rispondendo con sincerità a tutte queste domande, sicuramente si arriverebbe a riconoscere che la propria è una fuga. L’amore e la realizzazione sentimentale tra un uomo e una donna è il destino naturale della maggior parte delle persone, perché da essi si possono imparare importanti lezioni, difficilmente conseguibili in altro modo. In più, formare nel matrimonio una relazione durevole e solida è la più grande vittoria che un essere umano possa conseguire, perché è una delle cose più difficili a realizzarsi, come potete vedere dall’esperienza del vostro mondo. Questa esperienza di vita porterà l’anima molto più vicino a Dio più di qualunque tiepida buona azione (le azioni poco sentite – ndt).
DOMANDA: Vorrei  porre una domanda in relazione a quella di prima. Il celibato è considerato da certe sette religiose come una condizione molto spiritualizzata. D’altro canto, la poligamia è invece prevista da altre religioni – i Mormoni, per esempio. Ho capito quello che hai detto, ma come giustifichi questi atteggiamenti da parte di persone che cercano l’unità con Dio?
RISPOSTA: L’impronta dell’errore umano si riscontra in ogni religione. In una certa religione l’errore può essere di un tipo, in un’altra di altro tipo. Qui, semplicemente, sei in presenza di due estremi (egualmente erronei – ndt). Quando nelle varie religioni nascono tali dogmi o regole, sia che si tratti di un estremo o di quello opposto, si tratta sempre di una razionalizzazione e uno stratagemma a cui ricorre costantemente l’anima individuale. E’ un tentativo di mascherare con moventi buoni le correnti timorose ed egoistiche (che si oppongono alla crescita armoniosa dell’individuo – ndt).
È diffusa la credenza che tutto ciò che riguarda la sessualità sia peccaminoso. L’istinto sessuale sorge nel bambino piccolo. Più la creatura è immatura più la sessualità è distinta dall’amore, e perciò è più egoistica. Qualunque cosa fatta senza amore è ‘peccaminosa,’ se volete usare questa parola.
Tutto ciò che è fatto con amore non è mai sbagliato – o “peccaminoso”.
Non c’è forza, o principio o idea che sia in sé peccaminosa – che si tratti di sesso o di qualunque altra cosa.
Nel bambino, che è ovviamente immaturo, l’impulso sessuale all’inizio si manifesterà in maniera egoistica. Solo se e quando la personalità nel suo complesso crescerà e maturerà in maniera armoniosa il sesso si integrerà con l’amore. Per ignoranza, l’umanità ha a lungo creduto che il sesso come tale sia peccaminoso. E’ stato tenuto nascosto, e dunque questa parte della personalità non è potuta maturare. Ciò che è nascosto non può crescere; questo lo sapete, perciò, anche tra molti adulti, il sesso rimane immaturo e distinto dall’amore. E questo, a sua volta, conduce l’umanità a credere sempre di più che il sesso sia peccato e che la persona veramente spirituale debba astenersene. Ecco che prende vita uno di quei circoli viziosi di cui vi ho parlato. A causa della credenza che il sesso sia peccato, l’istinto sessuale non può maturare ed integrarsi con la forza dell’amore. Di conseguenza il sesso è spesso effettivamente egoistico, separato dall’amore ed animalesco. Se solo le persone comprendessero, come di fatto sta avvenendo, che l’istinto sessuale è un dono di Dio e una cosa naturale né più né meno come ogni altra forza universale, esse interromperebbero il circolo vizioso, permettendo al sesso di maturare e di unirsi all’amore, e all’eros.
In esseri umani il sesso è completamente separato dall’amore! Queste persone, non solo hanno rimorsi di coscienza quando si manifesta la spinta sessuale, ma si scoprono persino incapaci di gestire gli impulsi sessuali con la persona che amano effettivamente. Questo in certa misura accade molto spesso, anche se sembra essere un caso estremo. A causa di queste condizioni distorte e di questo circolo vizioso, l’umanità ha finito per credere che quando si risponde al bisogno sessuale non si può trovare Dio. Questo e’ completamente sbagliato; non si può sopprimere qualcosa di vivo. Si può solo nasconderla ma troverà altri modi di emergere che potranno essere molto più dannosi. Solo in casi estremamente rari la forza sessuale si sublima in maniera tale che questa energia creativa si manifesta in altre aree.
La sublimazione nel suo vero senso non può mai avvenire se sono implicati la paura e il rifiuto, come si verifica con la maggior parte degli esseri umani. Ho risposto alla tua domanda?
DOMANDA: Perfettamente, grazie.
DOMANDA: Se due giovani si innamorano e si sposano pur non essendo fatti l’uno per l’altra e non si capiscono, è possibile che nonostante tutto riescano ad andare d’accordo e ne risulti un matrimonio riuscito?
RISPOSTA: Se entrambi sono disposti ad imparare ad amarsi reciprocamente e a maturare insieme. Anche se fu fatta una scelta immatura, può ancora essere trasformata in un matrimonio riuscito, ma solo se entrambi sono ben disposti e con le idee chiare riguardo al significato spirituale del matrimonio. Se entrambi mancano della volontà e del senso di responsabilità a questo riguardo, non avranno il desiderio di continuare una tale avventura insieme.
DOMANDA: Come si inserisce l’amicizia sotto questo profilo?
RISPOSTA: L’amicizia è amore fraterno, e questa può esistere anche tra uomo e donna. L’eros potrebbe volersi insinuare, ma la ragione e la volontà possono comunque stabilire quale corso le emozioni debbano seguire. La discrezione e un sano equilibrio tra ragione, emozione e volontà sono necessarie ad evitare che i sentimenti prendano direzioni inopportune.
DOMANDA: Il divorzio va contro la legge spirituale?
RISPOSTA: Non necessariamente. Noi non abbiamo regole così fisse (nel mondo interiore, spirituale – ndt). Ci sono casi in cui il divorzio non è che una comoda via di fuga, una semplice scappatoia. Ce ne sono altri in cui il divorzio è auspicabile perché la scelta di sposarsi era stata presa con immaturità, ed entrambi i partner non desiderano assumersi la responsabilità del matrimonio inteso nel suo vero senso (cioè di crescere insieme – ndt). Se questo desiderio non è presente – o solo in uno di essi – è preferibile separarsi che portare avanti un matrimonio di facciata. Se entrambi i partner non sono disposti a compiere questa avventura insieme, è meglio dare un taglio netto, piuttosto che lasciare che uno dei due ritardi la crescita (spirituale – ndt) dell’altro. Questo, naturalmente, accade. E’ meglio porre termine ad un fraintendimento, piuttosto che perpetuarlo indefinitivamente, senza riuscire a trovarvi rimedio.
Non si dovrebbe, tuttavia, divorziare con leggerezza. Anche se il matrimonio è stato un errore e non funziona, si dovrebbero sempre ed innanzitutto cercare le cause di tale situazione, e fare il possibile per eliminarle. Poiché le cause sono dovute ad errori interiori, i due partner possono cercare di farne tesoro, se entrambi lo desiderano veramente. Chiunque può imparare dai propri errori passati e presenti. Dire in modo generale che il divorzio è in ogni caso sbagliato è altrettanto errato del dire che è sempre corretto. Le persone dovrebbero fare del loro meglio (per non separarsi – ndt), anche nel caso in cui il matrimonio non risulti l’esperienza ideale che ho discusso stasera. Poche persone sono pronte ed abbastanza mature da saper salvare un matrimonio, ma potete raggiungere questa maturità facendo tesoro dei vostri passati errori, e cercando di imparare da essi.
Miei carissimi amici, meditate attentamente su quello che ho detto. C’è molto da riflettere in ciò che ho detto, per ognuno di voi qui presenti e per tutti coloro che leggeranno le mie parole. Non c’è nessuno che non possa imparare qualcosa da esse.
Voglio chiudere questa lezione rassicurando tutti voi che noi nel mondo spirituale siamo profondamente grati a Dio per i vostri sforzi sinceri, per la crescita che ottenete. E’ per noi un’immensa gioia e felicità. E dunque, amici miei, abbiate di nuovo le benedizioni del Signore; possano i vostri cuori essere riempiti da questa meravigliosa forza che vi giunge dal mondo della luce e della verità. Andate in pace e in felicità, miei cari fratelli, ognuno di voi. Siate in pace!


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