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martedì 6 marzo 2012





2012: ODISSEA DELLA MENTE
nell'immaginario collettivo dell'umanità


di Vittorio Marchi





“L’uomo è disposto a credere a tutto pur di non scoprire se stesso”

Di periodi omologabili al 2012 l’uomo ha parlato nei secoli e nei millenni in diverse occasioni.

In tutte queste circostanze l’uomo ha vissuto l’incubo della Grande Paura.

Basti ricordare il terrore della gente prodotto dalla profezia, presa come spunto dall’Apocalisse di Giovanni, dell’Anno Mille e non più Mille.

Per non parlare poi dello stesso grande timore, che in seguito si riprodusse puntualmente nella mente degli uomini nell’anno 1033 e che poi ebbe a ripetersi di nuovo nel 1133 fino ad arrivare alla V grande età, iniziata nel 3133 a.C. come annunciato dal Calendario Maya, e che terminerà nel fatidico 2012, dopo la penultima IV età, conclusasi tragicamente con il diluvio universale.
Siamo all’inizio o ad una presunta, fittizia fine del mondo un’altra volta? O siamo di fronte ad uno immaginario collettivo connaturato alla memoria storica dell’essere umano che ciclicamente a determinati intervalli di tempo e di epoche passate e presenti non può fare a meno di riemergere dalla radice di un suo “Io” profondo?

La domanda rimasta inevasa dalla notte dei tempi ha bisogno di una parola ultima.

Le profezie bibliche o gli annunci dei Maya delle 5 grandi età della Terra non sono eventi precognitivi, ma l’espressione di paure ricorrenti dell’umanità.

Fino ad ora sono state tutte disattese ed il 2012 non segnerà la fine “del” mondo, la fine di “un” mondo. La fine di un mondo infettato dal virus dell’illusione e contaminato dal baco dell’utopia nel quale noi tutti viviamo ormai da millenni e l’inizio di un mondo di segno opposto. Quindi la fine di un arcaico e obsoleto modo di pensare, e la nascita di un nuovo stile di vita.

Se tutti lo vorremo, questo mondo nuovo verrà veramente alla “luce”. Una “Luce” in una dimensione nuova di vita che si sta preparando e al cui avvento tutti in un modo o nell’altro volenti o nolenti, siamo chiamati a cooperare.
Correre dietro ad una data precisa, come quella del 21 dicembre del 2012, così come viene fissata dal calendario dei Maya, risalente a circa 18.000 anni fa, può essere un esercizio affascinante, ma rimane pur sempre un innocente atto di fede per decretare una fine dei tempi  o una notte apocalittica.

I Maya non potevano sapere che Papa Gregorio XIII avrebbe deciso nel 1582 di modificare il preesistente calendario giuliano con una correzione del calendario che comportava la soppressione di 10 giorni, passando dalla data del 4 ottobre 1582 alla data del 15 ottobre 1582.
Essi erano dei grandi astronomi, questo sì. Il codice di Dresda risalente all’XI/XII secolo lo dimostra inconfutabilmente.

Infatti i calendari Maya parlano di un periodo di assenza di tempo, un tempo acronimo, in cui il vecchio tempo veniva sostituito da quello nuovo. Secondo i Maya il tutto sarebbe incominciato nel luglio del 1982 ed avrebbe condotto al cambiamento del 2012.

Ed effettivamente, questo è riscontrato dal servizio geologico degli USA. Clima, frequenze, pulsazioni, riscaldamento terrestre e svolte energetiche delle Terra incominciano a mutare in maniera considerevole proprio a partire dagli anni ottanta.
Ma tutta quanta questa materia va analizzata nel quadro di eventi astronomici in cui sono coinvolti ed interessati addirittura l’intero sistema solare e la galassia di cui facciamo parte e non vanno quindi sofferti come prossime venture distruzioni apocalittiche del pianeta.

Esiste un grande ciclo che governa questo processo di trasformazione e che dura 25.920 anni.
Si tratta dell’anno cosmico che si sviluppa attraverso passaggi particolari che avvengono ogni 2160 anni (25.020/12) ciascuno dei quali corrisponde ad un mese cosmico e che coincidono con quei periodi che noi chiamiamo ere.

La Terra in questo momento si trova in una fase di transizione, cioè di passaggio dall’Era dei Pesci, iniziata circa 150 anni a.c. a quella dell’Acquario che si preannuncia (a conti fatti circa la durata del mese cosmico) intorno al 2012 d.c. tra qualche anno.

Contemporaneamente si assiste ad un suo passaggio attraverso lo strato fotone, laddove per la prima volta dopo 25.920 anni il Sole coinciderà con il punto di intersezione della Via Lattea con il piano dell’eclittica.
Il Cosmo a questo punto avrà completato le sue 25.920 respirazioni nell’arco di un anno cosmico, esattamente come l’uomo che, trovandosi a vivere su una scale di tempi geologici molto più ridotta, ancora oggi si trova a compiere le stesse respirazioni nel tempo di un giorno terrestre (18 respirazioni al minuto, 1080 in un’ora, e 25.920 in 24 ore).

Ci sono notizie da parte dei rapporti scientifici che giungono dagli Stati Uniti che dicono che in virtù di questa situazione astronomica, la rotazione terrestre sta subendo un rapido rallentamento (stop), la sua temperatura sta aumentando (global worming) il suo magnetismo va diminuendo sensibilmente* (global dimming) fino ad azzerarsi (Punto Zero) mentre il suo campo di frequenze (SR= risonanza di Schumann) sta aumentando dai 7,8 cps degli anni 80, che si credeva costante (e su cui sembrava che la Terra si fosse assestata per millenni) agli attuali 11,3 cps.

Dai monitoraggi eseguiti in alcuni centri specializzati d’America, pare che le frequenze della Terra siano addirittura aumentate di una ottava.
Intorno ai 13 cps si preannuncerebbe un fenomeno di inversione polare magnetica. Studi di laboratorio rivelano che esiste un precursore di inversioni polari magnetiche che già avrebbe determinato tale reversal per ben due volte nel giro degli ultimi 4,5 milioni di anni.

I biologi assicurano che man mano che ci avviciniamo al Punto Zero il nostro sistema cellulare cambia. Cambia il nostro DNA e si crea un corpo più leggero.

Ciò perché per effetto di questo allineamento della Via Lattea con il centro della galassia, questa singolarità sembra favorire l’afflusso dell’energia cosmica verso la Terra, determinando nei terrestri, in virtù di questo afflusso, una crescita ad un più alto livello di energia vibrazionale. Ciò che si traduce in un più alto livello di coscienza individuale e di massa.

In più, questo passaggio della Terra attraverso lo strato o cintura fotonica fa si che questa affluenza energetica non influisca solo all’esterno della materia nucleare, bensì anche all’interno.

Si tratta di una particolare energia di luce prodotta da un aumento quantico di energia di fotoni (un processo impropriamente detto salto, data la natura continua della sua espansione) in grado di passare da una vecchia banda di energia a spin inferiore (spin down) ad una nuova a spin superiore (spin up).
Contestualmente si fa qui riferimento ad una banda di una energia ricca di fotoni non ordinari (quelli per intendersi che possono trasmettere solo le immagini) ma di fotoni pesanti Z°, portatori del messaggio, dell’informazione.

Il che significa che la luce EM (elettromagnetica), che trasmette le immagini visibili, sta dunque cambiando per lasciare il posto ad un altro tipo di luce  invisibile, pertanto della oscura, (ED, elettrodebole) che fa parte del campo informazionale (non locale).
La sua influenza sulla natura e sulla struttura della materia è straordinaria, ma l’azione più straordinaria è quella che essa esercita sull’uomo (lo muove e commuove, agendo nella sfera delle sue immisurabili emozioni).


* A detta del prof. Bannerijee dell’Università del Nuovo Messico, il campo magnetico terrestra ha perso fino alla metà della sua intensità negli ultimi 4000 anni.

** Al punto zero la rotazione della Terra si arresterà per circa 3 giorni, come rivelano i documenti degli Hopi (popolazione Amerindina che vive nel Sud-Ovest degli USA, dopodichè essa prenderà a ruotare in senso opposto e il sole sorgerà ad ovest e tramonterà ad est.

Infatti l’aumento (salto?) quantico interno di tale campo di energia accresce lo spin (la rotazione quarkica che si verifica all’interno dei nucleoni dei nuclei atomici della materia organica che costituisce il corpo umano) e di conseguenza agisce sul livello della coscienza individuale e parallelamente fa crescere la coscienza di massa.

Quando la luce elettromagnetica si ferma emerge lo stato oscuro (la luce debole pesante), l’altro dei due stati della luce (quello collegato come forza debole o campo debole della sfera delle emozioni, da emo = sangue, e azione = forza) e che ha per terminale di trasmissione della informazione i 100.000 miliardi di cellule (con i loro nucleoni) del corpo umano, comprese tra i 10.000 miliardi di neuroni ed un numero incalcolabile di ricettori organici, distribuito come una immensa rete internet in ogni parte e organo del corpo umano.

Molti si chiedono cosa ci sarà dopo il 2012, che ne sarà della nostra ulteriorità? E’ come chiedersi: cosa ci sarà dopo un cambio di stagione di un nostro anno terrestre? Che ne sarà della nostra vita? A giudicare dall’esperienza della nostra esistenza pare che non ci sia nulla di sconvolgente, se non un cambio di condizioni di sopravvivenza.

Ebbene dal punto di vista cognitivo, e non fisico questa volta, non sarà la stessa cosa? Ci sarà un salto di intelligenza per usare un termine che ha meno nemici e più affezionati. Dopo l’inverno e l’inferno dell’inconsapevolezza umana durato millenni si preannuncia la primavera di un risveglio evolutivo della coscienza.

Anche la sfera dello spirito ha le sue ragione.

Semmai ora la domanda è un’altra: ce la faranno i nostri eroi a scoprire la realtà che li sta plasmando e modellando in mezzo alla menzogna della civiltà in cui vivono, nella quale stentano a ritrovarsi per marciare uniti verso la loro naturale dimora, quella che li sta edificando?

Ce la faranno a rendersi conto che a causa del vederci doppio (come fanno gli ubriachi che non si vedono più una sola PERSONA , ma ne vedono due) si fa tanta fatica poi a liberarsi dalla doppiezza della vita per cui dopo si combatte, si odia, si incrimina, si discrimina, si sottomette, si ammorba, si distrugge, si contamina, si massacra, si lotta e ognuno litiga e se la prende con un Altro da lui che non esiste e che è solo una allucinata visione di se stesso?

Ce la faranno a vedere che il Dio di domani è UNO? E che Homo homini Deus? Ecco il messaggio informazionale del salto quantico che li attende! Altro che lo spaventoso salto nel buio del 2012!

Nel buio ci si salta quando pace amore, giustizia, fratellanza, solidarietà, libertà, uguaglianza (nella diversità), benessere, armonia sono tutti miraggi che per ora rappresentano una irraggiungibile araba fenice, perché per ora continuiamo a vederci doppio: Io e l’Altro e facciamo la stessa figura di un ubriaco allo specchio.

Specchio che, spettinati come siamo, noi per ora continuiamo a pettinare.

Vittorio Marchi

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